
Conosciamo meglio il nostro territorio
L’origine di Isernia è antichissima. Nell’era paleolitica, l’uomo già vi dimorava, benché la storia della città inizi con l’epoca sannitica. Il sito su cui sorge l’abitato, tra due vallate solcate dai fiumi Gianocanense e Giovinale (o San Giovinale), oggi volgarmente chiamati Carpino e Sordo, era strategicamente molto importante. Nel 263 a.C., Roma, dopo la faticosa vittoria sui Sanniti, fondò a Isernia una colonia latina. Durante la guerra sociale, la città fu occupata dagli Italici i quali vi collocarono la loro capitale.

Ecco alcune delle date che hanno segnato la nostra storia
1518
Isernia fu feudo del marchese Guglielmo De Croy.
1639
Il propietario era il Duca Carlo Greco. Passò poi a Diego D’Avalos il quale, nel 1698, vendette la città alla famiglia Costanzo.
Dal 1710
Cesare Michelangelo D’Avalos riscattò il feudo. Dal 1743 fino all’epoca della eversione della feudalità Isernia fu città regia, come altre volte nel corso della propria storia. Nel 1780, Isernia era la città più popolosa del Contado di Molise, con ben 5156 abitanti. Nel 1799, gli isernini osteggiarono le armate francesi che si apprestavano a conquistare il regno di Napoli.
1860
Gli isernini aderirono alla reazione borbonica contro i piemontesi.
Dal 1943
Isernia venne distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra Mondiale e dalle calamità naturali.
Dal 1970
Isernia divenne Provincia e ci furono anni migliori.
1943
Calamità naturali e guerre, nel corso dei secoli, hanno più volte sconvolto la
città. Più che per ogni altro tragico evento, Isernia ha subito vittime a causa dei
bombardamenti del settembre del 1943; gli anglo-americani rasero al suolo quasi un terzo
dell’abitato e provocarono la morte d’un altissimo numero di persone.
Un pò di Storia...fino alla rinascita
Tra il XIV e il XVI secolo Isernia alternò periodi di relativa autonomia come città
del demanio regio a fasi di infeudamento. Nel 1476 la città venne donata da re
Ferdinando I di Napoli alla consorte Giovanna di Trastámara. Nel 1519 Isernia fu
infeudata a Guglielmo di Croÿ, ciambellano dell'imperatore Carlo V. Tramite decreto
datato 1521 Isernia venne nuovamente riammessa nel demanio regio. Isernia rimase per
tutto il XVI secolo l'unica città demaniale del Contado di Molise.
Nel 1638
essa
venne tuttavia posta in vendita, venendo acquistata dal duca di Montenero, Carlo
Greco nel 1643 dopo una serie di infruttuosi tentativi da parte dell'universitas di
Isernia di preservare la propria autonomia.
Il duca di Montenero nel 1644
rivendé
Isernia a Diego d'Avalos, al quale venne conferito il titolo di Principe sul feudo.
I d'Avalos tennero Isernia per circa un secolo, salvo una breve parentesi iniziata
nel 1698, quando Cesare Michelangelo d'Avalos la cedette a Fulvio Costanzo, principe
di Colle d'Anchise, nella cui titolarità rimase sino al 1712.
A causa di una
serie
di contrasti con le autorità cittadine il Costanzo preferì infatti cedere Isernia
nuovamente a Cesare Michelangelo d'Avalos per 57.400 ducati. Alla morte di Cesare
Michelangelo, avvenuta nel 1729, il suo erede designato, Giovan Battista d'Avalos
accettò l'eredità gravata da enormi debiti dello zio con beneficio
d'inventario.
Nel
1733si ebbe la confisca dei beni al Regio Fisco e dunque il relativo apprezzo. Ciò
consentì alla città di riscattarsi e rientrare nel demanio regio, giungendo nel 1742
ad un accordo con i creditori del d'Avalos ed impegnandosi a pagare la somma di
43.000 ducati.
Il 23 ottobre 1860 Isernia ospitò per una notte Vittorio Emanuele II di Savoia in
viaggio per recarsi a Teano ad incontrare Giuseppe Garibaldi. Il Sovrano prese
alloggio nel Palazzo Cimorelli, sito nella via che poi prese il Suo nome, ospite di
Vincenzo Cimorelli (n. 5 aprile 1796 - m. 9 agosto 1889). L'indomani, alla
partenza per Venafro, donava all'ospite la sua tabacchiera d'oro in un cofanetto sul
coperchio del quale erano incise le iniziali reali.
Alla fine del XVIII secolo, era la città più popolosa del Contado di Molise. Oppose
resistenza ai francesi nel tentativo di conquista del Regno di Napoli, così come
oppose resistenza anche nel 1860, in virtù della reazione borbonica contro i
Piemontesi. I piemontesi ordinarono anche a Isernia fucilazioni sommarie in cui
secondo Pino Aprile morirono 1245, mentre secondo uno scritto del tempo (1861)
lo scontro "costò 1245 vittime tra guardie nazionali, liberali, reazionari e soldati
delle due armate belligeranti".
Marzano.
Nel giorno 10 settembre 1943, durante la seconda guerra mondiale, Isernia subì un
pesantissimo bombardamento da parte degli alleati, che rase al suolo quasi un terzo
dell'abitato e provocò la morte di un numero altissimo di persone. Uno studio del
2007, a cura dell'Archivio di Stato di Isernia, evidenzia come i morti in totale
durante tutti i giorni di bombardamenti, furono in realtà 489. A causa dei danni
causati da questi e da altri bombardamenti, verso la metà del XX secolo si pose in
atto un piano di rinascita della città, che prevedeva anche lo sviluppo nella
zona più a nord.
Testo tratto dal sito ufficiale del Comune di Isernia
1970
Il 16 febbraio 1970 il Parlamento sancì l'istituzione della nuova provincia che
divenne operativa il 3 marzo 1970.
Informazioni
Pro Loco Città di Isernia
Posizione:
Piazza Celestino V
86170, Isernia (IS)
Email:
iserniaproloco@gmail.com
Cellulare e Whatsapp:
328 0712547